Donald Trump è una figura polarizzante, che provoca rigetto e scatena entusiasmo quasi allo stesso modo. Le urne hanno però regalato a Trump una vittoria senza se e senza ma.
Trump ha vinto in tutti gli stati "in bilico" ed ha prevalso nel voto popolare aggiudicandosi oltre tre milioni e mezzo di voti in più rispetto a Kamala Harris, questo mentre il partito repubblicano ha conquistato la maggioranza in Senato e va verso la riconferma della Camera.
Secondo il giornalista Giampiero Gramaglia, Trump "ha senz'altro fatto una campagna efficace perché ha insistito su due temi in particolare che si è dimostrato stare a cuore agli elettori": il potere d'acquisto in diminuzione e i migranti.
Harris, secondo Gramaglia, "ha molto insistito sui temi dei valori e sui rischi per la democrazia che si sono dimostrati meno mobilitanti per l'elettorato", nonostante Trump abbia "evidenti tendenze autoritarie" e sia poco "convinto dei valori della democrazia", secondo il professore di Politica alla Griffith University Duncan McDonnell.
Fabrizio Carmignani, professore di Economia e Dean della Business School alla University of Southern Queensland, sottolinea la capacità di Trump nel "far passare un messaggio di politica economica che può essere attraente ma che poi in realtà, quando lo si analizza, dimostra di essere quanto meno debole e potenzialmente dannoso proprio per coloro che l'hanno votato".