Il Comitato investigativo russo ha annunciato l'arresto di un cittadino uzbeko 29enne sospettato di essere coinvolto nell'assassinio del generale Igor Kirillov a Mosca il 17 dicembre.
"Un cittadino dell'Uzbekistan, nato nel 1995, è stato arrestato perché sospettato di aver compiuto l'attentato che ha causato la morte del comandante delle forze di difesa radiologica, chimica e biologica russe, Igor Kirillov, e del suo assistente Ilia Polikarpov", ha dichiarato il Comitato in un comunicato.
Secondo il Comitato investigativo russo, il sospetto ha affermato di essere stato "reclutato dai servizi speciali ucraini".
"Esiste un video in cui l'attentatore confessa l'omicidio, spiegando nei dettagli come è avvenuto: ha acquistato un monopattino elettrico, poi vi ha fissato una bomba che aveva costruito pezzo per pezzo nel corso di alcuni mesi", racconta Giuseppe D'Amato, giornalista esperto di questioni russe.
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Secondo i servizi segreti russi (Fsb), i servizi ucraini lo avevano reclutato con la promessa di 100.000 dollari e "un viaggio per vivere in uno dei Paesi dell'Ue".
Kirillov è l'ufficiale di grado più alto ucciso dall'inizio del conflitto in Ucraina.
"Questo omicidio rappresenta molte cose, soprattutto il fatto che gli ucraini siano in grado di colpire all'interno della Russia, dimostrando che nessun militare o politico può sentirsi al sicuro," spiega D'Amato nella sua analisi.
Nella giornata di ieri, un alto dirigente militare americano, parlando sotto anonimato, ha dichiarato che centinaia di soldati nordcoreani sono stati uccisi o feriti in combattimenti contro l’esercito ucraino nella regione russa di Kursk.
"In quella zona i russi stanno accelerando il più possibile per arrivare al 20 gennaio con la liberazione della regione, che era stata occupata dall'Ucraina in agosto. Tuttavia, al momento le truppe russe stanno incontrando molte difficoltà," spiega nella sua analisi Giuseppe D'Amato.
